lunedì 27 gennaio 2014

G. Verdi - La seduzione (romanza) (1839)

Ed ecco oggi il testo de La seduzione, su testo di Luigi Balestri.

Era bella com'angiol del cielo, 
Innocente degl'anni sul fiore, 
Ed il palpito primo d'amore 
Un crudele nel cor le destò. 
Inesperta, fidente ne'giuri, 
Sè commise all'amante sleale; 
Fu sedotta! e l'anello nuziale, 
Poveretta, ma indarno invocò. 
All'infamia dannata, allo scherno, 
Nove lune gemè la tradita; 
Poi, consunta dal duolo la vita, 
Pregò venia al crudele e spirò. 
Ed il frutto del vil tradimento 
Nel sepolcro posogli d'appresso; 
Là non sorse una croce, un cipresso, 
Non un sasso il suo nome portò 

 La traduzione in italiano moderno potrebbe essere: 

Era bella come un angelo
Innocente, nel fiore degli anni (molto giovane) 
E un uomo crudele le risvegliò nel cuore le prime emozioni d'amore. 
Inesperta, si fidava dei giuramenti e si è legata, dedicata totalmente all'innamorato sleale (qui amante non ha ancora il senso moderno, ma quello di "innamorato").
Fu sedotta (può voler dire che l'innamorato sleale le aveva fatto perdere la testa, ma anche, come in questo caso, che aveva avuto rapporti sessuali con lei) e inutilmente, poverina, chiedeva di essere sposata. 
Per nove mesi pianse, sentendosi tradita, per la vergogna, per le prese in giro (evidentemente era rimasta incinta)
Poi, consumata dal dolore augurò il perdono al crudele innamorato e morì. 
E il frutto del tradimento (il bambino che aspettava) fu messo accanto a lei nella tomba
La tomba non fu contrassegnata (evidentemente per la vergogna) né da una croce, né da un cipresso, né da una lapide.

Evidentemente si desiderava che la poveretta, rea di avere acconsentito a rapporti prematrimoniali e rimasta incinta, fosse semplicemente dimenticata da tutti, per non disonorare la famiglia.

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